giovedì 6 marzo 2008

Veltroni a Parma

5 marzo 2008 - Il tour di "Uolter" si ferma a Parma; questo il resoconto che copio pari pari da http://www.partitodemocratico.it/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=46001.

"Con Parma siamo arrivati a 28 province. Ne devo fare ancora 82 e avremo fatto la più bella campagna elettorale che si poteva fare". Così Walter Veltroni racconta il suo giro dell'Italia nuova. Il discorso di Parma ha toccato tanti temi, tra cui la precarietà.
Ripresa economica. "Lo Stato deve aiutare a rischiare: io ti faccio fare l'impresa ma se bari ti punisco. Bisogna dare fiducia al cittadino e poi controllarlo. Solo così possiamo recuperare gli 11 punti di Pil perduti in questi anni rispetto agli altri paesi europei. Siamo retrocessi dove non abbiamo diritto, e sottolineo diritto, di stare per la nostra storia, per la nostra straordinaria cultura, per le nostre tradizioni gastronomiche. È una follia che nel turismo l'Italia cresca solo dell'0,1%. A Roma abbiamo fatto grandi cose che si possono fare in tutto il Paese. Sono orgoglioso del risanamento della finanza pubblica che per la seconda volta un uomo come Romano Prodi ha fatto in questo Paese. La prima tra il 96/98 quando centrammo l'obiettivo Europa e il secondo è stato adesso. Con i 24 miliardi provenienti dalla lotta all'evasione e senza nessun condono edilizio".
Semplicità. "Se penso a questi quindici anni, mi vengono in mente urla, grande confusione, instabilità. Noi vogliamo la semplicità, che è l'atto più difficile da realizzarsi; è preoccuparsi di rendere una cosa comprensibile a tutti, soprattutto a quelli che non hanno gli strumenti giusti. Questo è un Paese barocco, molto complicato. Noi vogliamo diventare un Paese semplice, in cui vivere sia semplice".
Salari. "Una grande emergenza è l'impoverimento dei salari che non riescono a sostenere più il costo della vita. In tutti i paesi europei, dopo l'entrata dell'euro, ci sono stati molti controlli. Al contrario in Italia ci sono state molte speculazioni. I prezzi si sono trasformati in euro, gli stipendi sono rimasti in lire. Stipendi fermi, voglio ricordare, dal 2000 in Italia. Noi vogliamo utilizzare le risorse dell'extragettito e della lotta all'evasione fiscale per aumentare i salari e le pensioni e rimettere in moto così l'economia".
Certezza della pena. "Vogliamo la certezza della pena soprattutto per i reati di mafia. Il 41 bis deve essere applicato con grande severità. Non possiamo accettare che nelle strade che furono di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone giri liberamente il figlio di Totò Riina e tanti altri delinquenti. Chi sbaglia, deve pagare. Il Partito democratico ha deciso di non portare in Parlamento, a fare le leggi, chi ha avuto problemi con le leggi".
Discriminazioni. "In questi giorni leggo sui giornali titoli sconcertanti, come ad esempio che il Pd non candida i gay. Ma stiamo scherzando? Noi abbiamo già deciso di presentare una tra le esponenti più autorevoli di questo mondo: Paola Concia. Oggi, invece, c'era scritto "poche donne". Noi abbiamo il 42% delle donne nelle liste".
Costruiamo la nostra vittoria. "La vittoria del nostro partito, del nostro programma, delle nostre idee è assolutamente possibile. Costruiamo insieme la più grande rimonta della politica italiana".
Precarietà. “La vera emergenza sociale, quella più drammatica, è quella che io considero la più grande ingiustizia sociale di questo Paese, che è la precarizzazione della vita dei ragazzi e delle ragazze di questo paese. La vita precaria è una vita difficile, senza nessuna sicurezza, senza nessuna speranza, che rende difficili i rapporti, che non consente di avere figli, nella quale non ci sono certezze per il futuro. Chi è più grande non si rende conto di che cosa significa avere 35 o 36 anni e non essere riusciti a mettere una lira da parte per la pensione”.
“nella società italiana tutto è lento, ed è reso ancora più lento dalla precarietà. Quando si parla di costo della vita per le famiglie, c’è un costo che non viene mai calcolato. Una volta i figli ‘mettevano su casa’ e se ne andavano per conto loro. Adesso, con 400 o 500 euro di stipendio mensile precario, come può mettere su casa? Il figlio sta a casa e pesa sul bilancio della famigli, per la quale diminuiscono le risorse a aumentano i costi”.
“una società demolita dall’insicurezza. L’insicurezza determina comportamenti umani e collettivi pericolosi. Dobbiamo dare sicurezza e serenità ai cittadini. La proposta che noi abbiamo fatto e che poteremo alla prima seduto del Consiglio dei ministri è quella di un patto tra lavoro e impresa, alla stregua di quelli che ci sono in tutti i paesi europei. Noi introdurremo il compenso minimo legale. Nessun ragazzo che si trova con un contratto di lavoro atipico o temporaneo può stare con meno di 1000 o 1100 euro al mese. Daremo poi strumenti fiscali alle aziende, introdurremo il tempo di prova, l’apprendistato”.
Meritocrazia. “Ciascuno deve avere la possibilità di fare vedere quali sono le sue capacità e il suo talento. Dobbiamo superare quegli automatismi per i quali chi non ha voglia va avanti e chi ha voglia non ce la fa. Il grave dramma di questo nostro Paese è che si è rotto l’ascensore sociale. Una volta il leader dello schieramento a noi avverso disse che il figlio di un operaio non potrà mai diventare un avvocato. Noi invece vogliamo esattamente che il figlio di un operaio possa diventare un avvocato”.

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