sabato 7 marzo 2015
Non seguire il mondo come va: incontro con Michela Marzano, 7 marzo ore 17, Sala Baganza
NON SEGUIRE IL MONDO COME VA
Rabbia, coraggio, speranza e altre emozioni della politica
Nel marzo 2013, Michela Marzano entra per la prima volta alla Camera in qualità di deputata. Non ha mai fatto politica, non conosce nessuno: è una filosofa chiamata dal Partito Democratico con l'intenzione di portare in Parlamento una persona con competenze specifiche. Pensa alla responsabilità che tutti i neoeletti si sono assunti davanti al Paese di essere integri, onesti, decorosi. Pensa ai problemi dell’Italia, alla crisi economica, alle diseguaglianze sociali, alla mancanza di diritti per le minoranze. Pensa a tutto quello che vorrebbe e dovrebbe fare, a tutto quello per cui vorrebbe e potrebbe battersi, a tutto quello che non accetterebbe.Le bastano poche settimane per cominciare a respirare tutto il malessere della politica. Con crescente smarrimento, capisce che alla Camera i princìpi e le idee valgono poco. In politica contano soprattutto i voti che ti porti dietro, le appartenenze e le conoscenze. E poi sono troppi i cortigiani; troppi gli arroganti e gli ambiziosi pronti a dimenticare velocemente le ragioni per le quali all’inizio avevano deciso di impegnarsi.
Rabbia, coraggio, speranza e altre emozioni della politica
«Il vero tradimento è seguire il mondo come va, e occupare lo spirito a giustificare questo». Jean Guéhenno
Nel marzo 2013, Michela Marzano entra per la prima volta alla Camera in qualità di deputata. Non ha mai fatto politica, non conosce nessuno: è una filosofa chiamata dal Partito Democratico con l'intenzione di portare in Parlamento una persona con competenze specifiche. Pensa alla responsabilità che tutti i neoeletti si sono assunti davanti al Paese di essere integri, onesti, decorosi. Pensa ai problemi dell’Italia, alla crisi economica, alle diseguaglianze sociali, alla mancanza di diritti per le minoranze. Pensa a tutto quello che vorrebbe e dovrebbe fare, a tutto quello per cui vorrebbe e potrebbe battersi, a tutto quello che non accetterebbe.Le bastano poche settimane per cominciare a respirare tutto il malessere della politica. Con crescente smarrimento, capisce che alla Camera i princìpi e le idee valgono poco. In politica contano soprattutto i voti che ti porti dietro, le appartenenze e le conoscenze. E poi sono troppi i cortigiani; troppi gli arroganti e gli ambiziosi pronti a dimenticare velocemente le ragioni per le quali all’inizio avevano deciso di impegnarsi.
A
Michela Marzano non interessano lamentele e disfattismi. Di libri sulla
delusione di chi sbarca per la prima volta in politica ce ne sono già
tanti. Il suo è diverso: è, al tempo stesso, una testimonianza e un
saggio filosofico, un atto di resistenza e un ritratto della politica
italiana contemporanea. Se la retorica antisistema è una vera e propria
piaga della nostra epoca, la soluzione non è certo quella di “cercare la
quadra” o di soccombere alla logica dei compromessi. Oggi ci vuole
coraggio e compassione, senso della giustizia e speranza. Così,
utilizzando le emozioni morali Michela Marzano mostra come sia oggi
possibile un altro modo di fare politica.
Rara
figura di “filosofa pubblica” italiana, Michela Marzano non rinuncia
mai alla unicità del suo sguardo: le idee, i concetti, le vicende e i
personaggi di cui ci parla sono evocati con la voce sempre intensamente
personale che i suoi lettori conoscono e amano.
Michela Marzano
(Roma, 1970) ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ha
conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia. È autrice di numerosi
saggi e articoli di filosofia morale e politica. In Italia ha
pubblicato, tra gli altri, Estensione del dominio della manipolazione (2009), Sii bella e stai zitta (2010), Volevo essere una farfalla (2011), Avere fiducia (2012), L’amore è tutto. E’ tutto ciò che so dell’amore
(Premio Bancarella 2014). Direttrice del Dipartimento di Scienze
Sociali (SHS - Sorbona) e professore ordinario all’Université Paris
Descartes, dirige una collana di saggi filosofici per le Edizioni PUF e
collabora con “la Repubblica”.
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